S.M.A.R.T. Boards for Smart Companies 2017

PoliMi | AUB
30-01-2017

Un CdA, per essere efficace, deve essere S.M.A.R.T., acronimo che sintetizza cinque fattori chiave per un board performannte: Sustainability, Meritocracy, Agility, Responsibility, Technology.

Due studi inediti appena conclusi per Valore D dall’Osservatorio AUB (AIdAF, Unicredit, Bocconi) sulle imprese familiari e dal Politecnico di Milano raccontano che la diversità e l’inclusione di genere aggiungono “S.M.A.R.T.ness” alle aziende, quindi valore. I dati elaborati dall’Osservatorio AUB sulle imprese familiari confermano che le performance aziendali e la gestione dei rischi sono migliori nelle aziende dove c’è almeno una donna nel Cda.

Come ha illustrato Guido Corbetta, Ordinario di Strategia Aziendale Università Bocconi e titolare della cattedra AIdAF, in quelle con fatturato compreso tra 20 e 50 milioni di euro, la presenza si traduce in un margine di profittabilità (in termini di EBITDA margin) maggiore di circa mezzo punto rispetto a quelle dove il CdA è composto unicamente da uomini (8,1% versus 7,6%). Tale impatto è ancora più elevato (8,7% versus 7,5%) nelle aziende più grandi in termini di fatturato (>50 milioni di euro). Anche la propensione al rischio, ovvero l’indebitamento, è inferiore di ben un punto (4,9 punti versus 5,9 nelle piccole e medie aziende; 4,5 punti verso 5,4 nelle aziende medio grandi) nei board in cui c’è almeno una donna. Le donne inoltre favoriscono una più diffusa leadership femminile ai vertici aziendali: se c’è una socia donna, anche il numero di Consiglieri donne e di Amministratori delegati donne aumenta.

A livello qualitativo, dall’analisi del Prof. Marco Giorgino, Ordinario di Finanza e Risk Management del Politecnico di Milano, emerge che le donne non portano solo la propria diversità di genere in azienda. Ma contribuiscono anche, per esempio, ad abbassare l’età media del Consiglio: in genere le donne che siedono in un CdA hanno 52 anni, rispetto ai 59 anni degli uomini. L’analisi dei curricula degli amministratori nelle società quotate evidenzia anche che quasi metà dei post graduates presenti è donna, così come un terzo dei manager con esperienza internazionale.

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