In Italia le donne nel settore privato guadagnano in media il 16,5% in meno degli uomini. E come se al bancone un uomo pagasse un caffè 1 euro, una donna 1 euro e 16 centesimi. E questo non è normale.
La campagna promossa da Valore D #nopaygap ha ottenuto il patrocinio di Pubblicità Progresso ed è stata trasmessa su tutte le principali TV (Rai, Mediaset, Sky e Viacom), contribuendo ad aprire un dibattito sul divario salariale di genere. Una realtà che non solo “non è normale”, come recita lo spot, ma che è una perdita per l’economia e il Paese.
Un divario che non è solo economico ma anche culturale e che comincia già dall’infanzia, con la paghetta: solo il 42,1% delle ragazze la riceve regolarmente e in cambio di un aiuto domestico.
Questo divario si consolida poi con la laurea e il primo impiego: a un anno dall’ingresso nel mercato del lavoro le ragazze guadagnano il 17,3% in meno rispetto ai ragazzi.
A parità di posizione ed anzianità, anche le donne manager in media percepiscono il 15% in meno rispetto ai colleghi maschi. E nei ruoli di maggiore responsabilità il divario si amplia: per i dirigenti la retribuzione oraria è oltre una volta e mezzo quella delle dirigenti. Le donne nei Consigli d’Amministrazione arrivano a guadagnare anche il 69,8% in meno.
Le differenze accumulate durante la vita lavorativa si riflettono anche nella pensione: le donne prendono il 28,6% in meno rispetto agli uomini.
Valore D promuove la campagna per la parità salariale #nopaygap. Impegniamoci insieme per raggiungere questo obiettivo!
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