Articolo di Manuela Croci
Anche quest’anno, Valore D (che raggruppa 200 aziende) è parte attiva del Tempo delle Donne. La presidente Mascaro: «Cambiare i modelli culturali» Grazie a internet chiunque può partecipare ai nostri dibattiti o ai seminari, la svolta digitale ci ha reso più inclusivi
La pandemia «ci pone davanti a un bivio: possiamo restare come siamo, in una posizione di stallo; oppure approfittare della crisi per ripartire dalle donne». Ha le idee chiare, Paola Mascaro, presidente di Valore D, associazione che attualmente raccoglie oltre 200 aziende. «Siamo nati nel 2009 mettendo insieme 12 realtà, dedicandoci soprattutto alle donne che ricoprivano posizioni apicali e portando avanti obiettivi come l’equilibrio di genere e l’inclusione. Dopo più di dieci anni, molti di questi temi sono parte integrante delle agende di parecchie aziende. E questo per noi è importante».
Così come rilevanti sono alcuni dei numeri raggiunti: «Il 50% dei manager che hanno partecipato ai nostri programmi ha avuto un avanzamento di carriera nel giro di un anno, un anno e mezzo. Inoltre, quasi tutte le aziende che con cui siamo entrati in contatto hanno attivato programmi interni di welfare». E non si tratta solo di privati, perché il lavoro su welfare e nuovi modelli di progressione sono stati al centro anche di progetti di innovazione sociale che coinvolgono tutto il Paese.
«Mettiamo a disposizione il nostro know how, le competenze che abbiamo sviluppato in questi anni di attività. Un esempio è il Manifesto per l’occupazione femminile, un documento programmatico che ha lo scopo di dotarsi di obiettivi chiari e misurabili: poter calcolare i propri risultati è fondamentale per migliorarsi», continua la presidente che con Valore D rappresenta l’Italia al tavolo dell’empowerment del G20.