La crisi del 2020 ha tagliato l’occupazione femminile. In oltre 300 mila sono rimaste senza un posto: tre volte più degli uomini. Il gender gap costa 88 miliardi. Basta questo dato sui posti di lavoro persi nel solo mese di dicembre per capire cos ha rappresentato il Covid per il lavoro femminile. Un tornado che le ha travolte e riportate indietro di almeno quattro anni, mettendo a nudo la fragilità del traguardo raggiunto solo un anno prima: nel 2019 il loro tasso di occupazione aveva toccato per la prima volta il 50,1 per cento — sempre poco rispetto alla media europea del 62,3 — ma nell’anno della pandemia è di nuovo crollato al 48,6 per cento, 19 punti sotto quello maschile.
«Senza risolvere questo problema l Italia non ne esce— dice Paola Mascaro, presidente di Valore D, l’associazione d imprese impegnata nella promozione della parità — Tanti studi, fra i quali uno di Bloomberg basato su dati Eurostat, dicono che il raggiungimento da parte dell’Italia della media europea dell’occupazione femminile determinerebbe un aumento del Pil di circa 88 miliardi di euro. Non possiamo più permetterci di far finta di nulla».